Elisa, quasi trentatreenne, è un’artigiana ceramista formalmente da un anno con il suo brand Elisa Sasso Creazioni Ceramiche, anche se in realtà lavora la ceramica da circa otto anni. Inizia a vendere i suoi prodotti prima nella cerchia di amici e parenti e poi nei circuiti dei mercatini.
Oggi Elisa è impegnata, oltre che nella produzione e vendita delle sue ceramiche, nella conduzione di laboratori per le scuole. Elisa ci confida inoltre che, presso il suo laboratorio di Pinerolo, ci saranno presto delle novità per gli aspiranti ceramisti.
COME NASCE LA PASSIONE PER LA CERAMICA?
Elisa inizia a frequentare 3-4 cicli di un corso di ceramica presso l’Associazione Aquarius di Torino. Affascinata da questo mondo, continua a svolgere workshop e corsi più brevi sulle tecniche minori e sulle alte temperature.
Ciò che appassiona Elisa è il lavoro manuale in sé, ma soprattutto è il concretizzare un’esperienza in un prodotto finito, che capita di dover ripetere in decine e decine di pezzi per i suoi affezionati clienti:
"non so più se si tratta di passione o di necessità, nel senso che molto spesso mi ritrovo a mettere pezzi di vita vissuta, ricordi ed esperienze negli oggetti che realizzo", racconta Elisa.
Le sue creazioni, specialmente quelle che piacciono alle persone, partono sempre da qualcosa di intimo e personale. L’argilla diventa un canale privilegiato di espressione personale.La sua passione la porta poi in Turchia, grazie a un progetto europeo sull’apprendimento di alcune tecniche di decorazione. Un’esperienza che si rivela di alto valore umano, oltre che tecnico.
La ceramica, arte diffusa in tutto il mondo, ha il potere di unire i popoli e le loro culture. Ogni tradizione ceramica racchiude un fascino unico per Elisa, fatto di tecniche e materie prime differenti che rendono irripetibile ogni manufatto.
Due anni e mezzo fa si conclude un’altra esperienza che segna fortemente il cammino di Elisa: il Giappone. Tre mesi di apprendimento intensivo di lavorazione della porcellana, presso un rinomato e giovane maestro, a 40 km dalla città di Nagoya. Elisa racconta di quanto i ceramisti siano venerati dai giapponesi, godono infatti di un considerevole rispetto che rimanda alla millenaria tradizione del tè, dei suoi rituali e dell’eccellente cura dei dettagli. La porcellana è un materiale meraviglioso, ma molto costoso e difficile, che Elisa non esclude un giorno di cominciare a lavorare. Elisa parte per questa avventura senza pensarci su, lascia tutto, ma una volta arrivata a destinazione ad aspettarla non trova le condizioni lavorative tipiche dell’apprendistato. La realtà in cui si ritrova è ben diversa: 9 ore di lavoro in una piccola fabbrica, per sei giorni su sette, a contatto con polvere e sotto stress.
Ma non basta perché, oltre a tutto ciò, Elisa affronta un altro ostacolo: in base a qualche precetto della tradizione giapponese, le donne non possono stare al tornio, sono adibite a mescolare i colori, a lavori molto più poveri, e all’utilizzo degli stampi.
Il Giappone ha cambiato parecchio Elisa e sono tanti i risvolti personali che si porta dietro.
La prova è stata dura più che mai, sia a livello fisico che psicologico, ma è proprio da qui che torna a casa con la massima certezza di ciò che vuole fare nella sua vita.
LA FONTE DI ISPIRAZIONE NELLA SUA PROFESSIONE?
L’ideale per Elisa è un viaggio, sia per rigenerarsi che per far nascere nuove idee. Quando non è possibile è sufficiente il riposo totale dalla ceramica, trascorrere del tempo con un’amica o andare in montagna con la cagnolina Petra.
Lo stile di Elisa lo riconosci tra gli altri per i suoi elementi decorativi fantasiosi e freschi che rimandano a mondi onirici e simbolici. Elisa ci apre la porta del suo giardino segreto, mostrandoci gli angoli più intimi e personali. Ci presenta i pois e le righe, che nelle sue creazioni non mancano mai. Ci sono poi le casette da appendere al collo, alle quali lei tiene tanto. Per esempio, la sua prima casa di ceramica è nata dal bisogno di avere finalmente una sola casa, dopo averne cambiate ben undici. E poi ci sono le sue amatissime mongolfiere, simbolo di un grande amore che dopo tanti anni finisce e come una mongolfiera si alza in volo.
La ceramica è per molti un’attività terapeutica ed entra a far parte della vita di Elisa in un momento in cui era indispensabile ritagliarsi uno spazio e un tempo tutto suo. Manipolare l’argilla, racconta Elisa, ha dei risvolti curativi per l’anima: attraverso la materia riesce ad esorcizzare le esperienze sia positive che negative che le capitano. L’argilla ha infatti delle proprietà eccezionali, tra cui quella di assorbire gli stati d’animo di colui o colei che la lavora.
QUANTO É IMPORTANTE AVERE UNA PERSONA DI RIFERIMENTO SU CUI CONTARE?
Lei si ritiene molto fortunata, può contare su qualcuno che capisca le sue esigenze e creda in lei. Fra le tante persone incontrate che hanno segnato il suo percorso professionale, Elisa ricorda la sua prima insegnante. Una persona molto dura, ma che vede in lei fin da subito qualcosa di diverso dalla semplice hobbista. Nel processo evolutivo dell’artista è necessario superare i maestri per andare oltre e trovare se stessi.
Elisa lungo il suo cammino di ceramista ha incontrato persone che nel bene e nel male l’hanno aiutata a far tesoro dell’esperienze vissute. Esiste un’altra persona che ha sempre creduto in Elisa ed è una delle due sorelle, capace di dire la cosa giusta al momento giusto e di esserci nel momento del bisogno.
QUALI SONO LE DIFFICOLTÁ INCONTRATE IN AMBITO PROFESSIONALE?
Tanti e diversi gli ostacoli incontrati. All’inzio erano più di tipo concreto, come il procurarsi le materie prime necessarie e trovare uno spazio adeguato. Tutto ciò di cui aveva bisogno se l’è conquistato un po’ per volta con le sue forze. Un percorso tortuoso che inizia con il suo primo tornio acquistato quando ancora studiava all’università.
Elisa ha affrontato difficoltà economiche ma anche emotive, "perchè ci sono quei momenti in cui ti scoraggi".
L’emotività e la sensibilità, che caratterizzano Elisa, se da un lato rappresentano degli elementi tangibili nelle sue creazioni, in certi momenti facilitano la deconcentrazione dal suo lavoro. Essere artigiana e imprenditrice di se stessa comporta avere una limitata disponibilità di tempo.
Una risorsa preziosa che va razionalizzata al massimo oltre che per la propria attività professionale, per la vita affettiva.
Elisa in laboratorio è molto abile a massimizzare il tempo: per produrre una ciotolina di ceramica il tempo medio è di circa 45 minuti. Ci sono molti passaggi da considerare e in generale la tecnica di Elisa è molto sperimentale e “anarchica”: ammette che per questo le capita di sbagliare ma sovente il risultato è sorprendente ed è fiera di farsi guidare dall’istinto.
OGGI LE DONNE SONO DAVVERO LIBERE DI SCEGLIERE IL LORO DESTINO?
Rispetto alle sue coetanee e amiche Elisa è si considerara un’eccezione. Non sono molte le donne che conosce ad aver preso in mano la loro vita. Spesso ci si accontenta di un lavoro che non piace ma di cui si ha bisogno o che non si ha il coraggio di cambiare.
Elisa fin da molto giovane sapeva che avrebbe fatto il possibile per non diventare un’adulta alienata dal suo lavoro. Un atto di coraggio e di responsabilità è sicuramente quello di concedersi almeno una volta nella vita la possibilità di provarci, di darsi fiducia. I fallimenti possono capitare e forse servono anche per farsi le ossa.
A livello famigliare il gene dell’audacia non manca per niente. Le donne della sua famiglia sono state intraprendenti e audaci, a partire dalla nonna materna, commerciante di abiti per quasi cinquant’anni, che con sua sorella ha iniziato l’attività imprenditoriale negli anni ’60. La mamma di Elisa è stata un altro modello di tenacia e determinazione. Elisa ricorda di avere sei anni quando la mamma si laurea in Psicoterapia all’Università di Padova, un settore dove all’epoca le donne erano quasi inesistenti.
Nel mondo dell’artigianato e del libero professionismo, il “fare rete” ha un ruolo non trascurabile. Essere artigiane comporta passare del tempo in solitudine, per esempio in laboratorio, e la presenza di una rete di colleghe/i a cui fare riferimento può rappresentare un punto di forza. Elisa fa parte di un collettivo composto da 12 artigiane di Pinerolo e partecipa all’ambizioso progetto Ceramica: singolare, femminile promosso da DonnArgilla, un collettivo di ceramiste provenienti da tutta Italia.
COSA SOGNAVA DA PICCOLA ELISA?
Elisa da piccola adorava gli animali e sognava di diventare veterinaria. Nei primi anni dell’adolescenza era molto affascinata dal diritto e la scelta universitaria vacillava tra due ambiti molto diversi fra loro, l’Accademia delle Belle Arti e Giurisprudenza. Alla fine Elisa segue un percorso diverso da entrambi, Scienze dei beni culturali, in cui lo studio di Storia dell’arte le trasmette il senso dell’estetica che lei applica con sapienza nelle sue creazioni.
SOGNI E PROGETTI FUTURI?
Oggi Elisa è una persona serena che ha concretizzato la sua passione nella sua attività di artigiana ed è in attesa di un bimbo o una bimba. Elisa augura a suo/a figlio/a di non dover vivere le ansie e le pressioni derivanti dal mondo circostante, che in parte lei ha vissuto, ma di riuscire a trovare la propria strada, qualsiasi essa sia.
Elisa farà di tutto per educare questa nuova vita alla libertà di pensiero, e quale modo migliore di farlo se non attraverso il viaggio! Elisa ama molto viaggiare, lei e il suo compagno sono due viaggiatori e non vedono l’ora di programmare il loro primo viaggio in tre!
ELISA SASSO IN SINTESI?
Eclettica, emotiva e tenace.
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